Gli effetti medicinali e di benessere della lavanda possono essere sfruttati più efficaciamente in forma di olio di lavanda. Nel giardino dell’abbazia di Pannonhalma viene coltivavata la lavanda appunto per ottenere la distillazione dell’olio di lavanda, proprio come precedentemente hanno sperimentato i monaci benedettini.
Qui a Pannonhalma vengono distillate non solamente le piante coltivate localmente, ma anche le piante coltivate dall' altra parte del paese. Sempre più persone producono l’olio di lavanda dai fiori coltivati domesticamente: orticoltori professionali e produttori di lavanda, piccoli coltivatori, ma anche privati.
L’olio di lavanda è ottenuto dalla distillazione antica a vapore dei fiori. Quando il vapore secco raggiunge i 160-170 gradi, la lavanda si vaporizza nelle padelle con un volume di 3 metri cubi, questa procedura è simile alla distillazione della grappa. L’acqua di lavanda viene generata come un sottoprodotto della separazione di olio e acqua derivante dal vapore. L’acqua di lavanda viene usata cosmeticamente per profumare il sapone o versato nell'acqua della vasca per un bagno rinfrescante. Qualche goccia sul gambo dei fiori allontana i parassiti, attraverso il suo affetto battericida.
Un bollitore può contenere 4-5 quintali di fiori, da cui si possono ottenere circa 2-3 litri di olio di lavanda. Ogni sua goccia vale un tesoro. Per la produzione dell’olio di lavanda i fiori devono essere raccolti nei giorni più caldi e soleggiati, perché in questo periodo hanno il contenuto di olio essenziale più alto. Se vengono raccolti nei periodi sbagliati si può avere una perdita fino al 50 % di questo contenuto.